In ricordo di Attilio Perri

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La la fredda mattina del 15 dicembre mi sono tornate in mente le parole del celebre "Soliloquio" che Benedetto Croce scrisse poco tempo prima di morire: "la morte sopravverrà a metterci in riposo, a toglierci dalle mani il compito a cui attendevamo, ma essa non può fare  altro che cosi interromperci, come noi non possiamo fare altro che lasciarci interrompere, perchè in ozio stupido essa non ci può trovare".
Mai la morte avrebbe potuto cogliere in "ozio stupido" uno studioso instancabile e fieramente battagliero. un vero portabandiera di cultura come Attilio Perri.
Personalmente. di Attilio ho sempre ammirato, in primo luogo. la costanza intrepida nell'assolvere in tutte le sue "avventure letterarie" un compito etico.  Egli era un vulcano di iniziative. sempre presente con incredibile tempestività nel dibattito culturale più impegnato. consapevole di quanto seria, artigianalmente. fosse ogni attività di scrittura. La sua figura, infatti, e stata centrale per le sue iniziative infaticabili di critico letterario e in tutto il suo operare si manifestava la passione perchè la vita letteraria si confermasse in alta credibilità come forza portante dell'intero esistere sociale "Sono convinto -diceva Attilio - che una buona critica abbia ,linfa  vigore e durata , solo se è accompagnata da una vera passione letteraria".
Simpatico, profondo nei ragionamenti. rispettoso delle altrui opinioni, disponibile al confronto e alle provocazioni, altezzoso con i superbi , umile con gli umili,  marito e padre affettuoso, vero maestro senza averne troppo l'aria, lavoratore fino ai limiti delle forze esempio ed aiuto a chi si ponesse sulla via sempre difficile della letteratura  e della storia. E cosi verso Attilio. ho contralto un debito di riconoscenza  che  non ho fatto in tempo a restituire per come desideravo. ma sono sicuro che quel poco che ci siamo scambiati resterà vivo nel mio cuore per sempre.
Il  ricordo più prezioso ? Certamente una sua telefonata a tarda sera "Ho terminato di
leggere il tuo libro sull' emigrazione calabrese - mi diceva - M'e piaciuto, ci dobbiamo
vedere per discutere su alcune iniziative culturali che ho in mente.... Era, questa disponibilità massima verso chi stimava la grande dote naturale di una persona sensibile
e straordinaria. Era un critico rigoroso pure sotto il profilo morale Attilio Perri, ma nello stesso tempo sapeva essere generoso se si convinceva della bontà di un testo o di un autore specie quando si trattava di tirare fuori dall'ombra qualche valida pagina inedita o un talento a torto emarginalo. E non disdegnava le polemiche. Attilio anche se non lo faceva in maniera eclatante, disprezzava coloro che sciupano l'altrui denaro, i politici che investono nella promozione della propria campagna elettorale e sono indifferenti e insensibili verso i ricercatori e gli studiosi che. con enorme sacrificio, dedicano il loro tempo al recupero della memoria storica collettiva.  I suoi giudizi erano chiari si, ma mai perentori, le sue parole potevano essere severe si ma mai irrispettose. In realtà. Attilio aveva uno stile tutto suo. con un carisma particolare conferitogli anche da un'olimpica competenza di modi - a prima vista incuteva perfino un certo timore reverenziale per via della chioma bianca da antico filosofo greco Attilio era pure persona di conversazioni e di colloqui piacevoli, sorretto sempre da una memoria incredibile, quasi un archivio sterminato. Ed era capace di scrivere in modo sorprendente di molti argomenti anche sociali d'inquinamento, la violenza comune, la
criminalità, la volgarità dilagante, la televisione, i tic della società letteraria, le mode e di alcuni nodi cruciali della nostra epoca,ripercorrendola con occhio critico e disincantato confrontandosi con questioni aperte e ancora sanguinanti
Nell'editoriale che apriva il n.2 del quindicinale di cultura "il fermento". di cui era direttore editoriale e supervisore . Attilio Perri scriveva: "In effetti si discute con preoccupazione per una famiglia che ha perduto la sua centralità, per una scuola fuori tempo; per una società che va avanti a forza di inerzia, in continuo travaglio; per una inflazione galoppante, per una Chiesa che deve tendere alla edificazione interiore.   L La soluzione, a mio avviso, si pone in termini di passione civile, rigore morale e cultura...... se avremo il coraggio di percorrere la strada maestra del "dovere", ci salveremo. La "forza del Dovere" ci coglie nel silenzio della coscienza, è l'imperativo categorico che deve tradursi in prassi di vita a vantaggio della Patria, della famiglia e della società."
Scrittore e cantore della pace. della giustizia,dell'onestà, dei sacrifici, veniva invitato a convegni e lui relazionava con serietà e precisione.
Cultore sensibilissimo e passionale dell'amicizia - ne potrebbero testimoniare lo scrittore  Coriolano Martirano  e lo storico Luigi Intrieri - Attilio Perri può essere evocato da molti proprio sotto questo profilo.
Nel ricordare Attilio Perri, non si può tacere del rapporto con cui egli era legato agli studenti che, affascinati dalle sue capacità retoriche e dalla sua inesauribile passione letteraria, ascoltavano numerosi gli argomenti di  filosofia di letteratura e di stora che presentava loro con sorprendente chiarezza . Al Liceo Scientifico "E Fermi" di Cosenza del resto. egli esercitò una innata capacità di attrazione e mostrò sempre una disponibilità intellettuale,che si traduceva in un clima di confidenziale parità con i giovani a cui dava fiducia, sempre disponibile a spendersi sul piano intellettuale e scientifico per chiunque gli chiedesse un consiglio, sempre pronto a intraprendere nuove avventure culturali, nonostante le difficoltà che le istituzioni spesso creano agli spiriti liberi e rigorosi, inadatti ai riti del potere
Il 15 dicembre 2004 si è conclusa la vicenda umana e intellettuale di Attilio Ferri, ma egli continua e continuerà a parlarci e a essere presente  tra la comunità letteraria cosentina con i suoi scritti, con i versi delle sue poesie con tutto ciò che è stato capace di creare e donarci.  E grande e incolmabile è il vuoto che ha lasciato con tanti progetti e iniziative avviate e rimaste interrotte, che attendono di essere completate e sviluppate, anche perchè a mio giudizio questo e il miglior modo per mantenere viva la memoria e mostrargli gratitudine e stima perenne. Grazie Attilio.
Grazie del tuo insegnamento, che ti ha reso non solo maestro per lunghi anni nel liceo scientifico di Cosenza. ma soprattutto maestro di vita. Ciao Attilio, per le tante altre
vie di incontro che s'incrociano nel mistero di  questa incredibile avventura che e la nostra esistenza. Io ti sarò sempre grato per gli elevati pensieri e gli insegnamenti, che tu sapevi con il tuo ingegno e la tua intelligenza critica, esprimere con umiltà e ironia giocosa. Grazie anche a nome dei dipignanesi che hai molto amato. Chi ha letto anche solo occasionalmente alcuni scritti di Attilio Perri sa quanto forte e intenso sia stato il suo rapporto con Dipignano e il borgo di Tossano in particolare. di cui fu cantore appassionato nell'opera scritta insieme a Saverio Brich: "Un'antica Universitas: profilo storico di Tessano-Laurignano" Edizioni Pubblisfera.2003, un lavoro che richiese anni di accanito e tenace studio, tenuto in cantiere e ritoccato per oltre vent'anni . nella mai soddisfatta ricerca . come egli stesso disse, della stesura "più semplice e pura"
Attraverso la straordinaria erudizione di cui era in possesso, alla curiosità inesauribile che lo animava, Attilio Perri entrava nell' intimità della storia locale, per andare a cogliere gli effetti sotterranei che le svolte e le rotture segnate dai grandi avvenimenti ufficiali determinarono sui tessanesi e sui destini collettivi. E in tale scavo da "minatore" Attilio fu costantemente accompagnato da una vivida "lanterna" l'amore appassionato, smisurato,viscerale per la sua Tessano.
"Si vivo qui diceva Attilio- dove conosco tutti da sempre Non ho mai smesso di  sentirmi tessanese fino alle midolla. Tessano è  la mia patria, una dimora antica. Certo l'importanza del luogo è fondamentale, le radici la terra, la curiosità del vicolo, l'appartenenza alla vicenda umana vissuta in queste case tra miseria e splendori, tra amore e morte. Ho scelto di vivere quì perchè la linfa la ritrovo solo nel mio amato rione, dove respiro un particolare sentimento del tempo".
Ad Attilio inoltre piaceva stare a contatto con la natura, capirla e rispettarla Un giorno, mentre era a passeggio con il suo cane, gli chiesi se stare a contatto con la natura in un posto come Tessano voleva dire avere un rapporto privilegiato con la natura stessa. "Privilegiato perchè, rispose Attilio, Chiunque può esserlo. Privilegiato è chi sa cogliere l'essenza di un ambiente. Si può scoprire un mondo anche rovesciando una pietra dietro casa. L'uomo senza natura non può vivere , lo diceva già Leopardi nell'Ottocento. Se tagliamo le radici ad un albero l'albero muore." Era per sua stessa ammissione, sostanzialmente un uomo intimamente melanconico. Ma da lui paradossalmente, si sprigionava un grande ottimismo che contagiava chiunque lo avvicinasse. Era come una fonte di energia continua da cui si era avvinti. Chi lo ha conosciuto non dimenticherà mai quella sua rara capacità di spezzare le banalità del quotidiano e di stroncare con sarcasmo ed ironia la stupidità e la furbizia, che si scontravano con il suo rigore etico e la sua straordinaria umanità di vincere l'odio e saper sorridere. Attilio è vivo nei nostri pensieri, nei suoi scritti che continueranno a portarci  e a confortarci, nella memoria di momenti indimenticabili vissuti insieme. Ma non dire che non sentiremo più parlare di lui, che mai più sarà tra noi con la sua infaticabile vitalità intellettuale, sarebbe una forma di retorica per lui sicuramente isopportabile.

                                                             Franco Michele Greco