Home

RECENSIONE AD UNA POESIA …



Ero lì per un saluto, Rosellina, in genere sono logorroico, ma quel giorno mi hanno detto che dovevo solo salutare, ed un saluto ho fatto.
Poi la musica che accompagnava le parole, le parole che scorrevano sotto i miei occhi ed io ascoltavo e leggevo
Ed eccolo lì, di nuovo, “U chiantofalo” …
Era giugno, la festa della vittoria, la carica di Sindaco ed il primo problema: una quercia, forse secolare o presunta tale, che ha perso la vita per uno scavo che aveva sradicato le radici.
La vita di un albero, le motivazioni degli uomini, la morte di un albero …
Quante bocche ha sfamato tramite le sue ghiande, o forse ombra d’estate vicino a quella fontana che ritorna nella tua poesia.
E invece, la recriminazione della sua morte, le accuse, i danni …, il risarcimento … 7.000 euro il suo valore per un giudice, 68.000 il preteso, in una vicenda che dal giudiziario sfocia nel grottesco.
Una quercia, perché la quercia, e nessuno parla del “chiantofalo”, mi disse uno dei tuoi amici che citi nella poesia, “chiantofalo” cheee!? Risposi stupito, allora.
E via ai ricordi.
Ed ecco, ora ritorna, in una poesia, poi in un commento conclusivo, e via di nuovo i ricordi, la vita che è andata, i ritmi di una semplicità che non ritorna più.
Il muretto, coperto da questi fusti intrecciati di un albero, gli amori fermi nel tempo, storie spezzate, drammi che ritornano nelle poesie e nelle canzoni di un altro amico lontano, Damiano.
E così ho scoperto anche Damiano, ma è un’altra storia.
Storie che si intrecciano, storie che si evolvono, la fontana c’è ancora, il muretto trasformato in muro di contenimento, l’albero o arbusto che sia, sacrificato ad un metro di strada in più, reciso senza pietà … ed oggi una quercia innalzata agli onori … dei risarcimenti.
E l’ombra dell’arbusto o quercia, non rinfresca più nessuno, le loro fronte non ascoltano amori; mentre il mondo è cambiato.
La tv, le miniserie dei “Ragazzi sul muretto”,che lasciano la scena ai reality show che scorrono da soli sui video mentre i nostri figli hanno gli occhi incollati alle mani e guardano una scatolina magica ed inviano messaggi, e comunicano con un mondo virtuale fantastico, quanto irreale, per scoprirsi sempre più soli, in un turbinio di voci, ma soli.
Grazie Rosellina della poesia, grazie ad Adolfo che mi ha risvegliati i ricordi, oggi mi resta da risolvere sempre il problema della quercia.
La quercia che da sola, anche morta, ha riscaldato tanti focolai con la legna da ardere e,soddisfatto tante esigenze con un risarcimento onorato, e, domani, chissà, fonte di immensi disagi per una collettività.
                                          Guglielmo Guzzo